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Carlo Rubiola

farmacista

 

Descrivere un periodo di storia di una professione non è facile. Molto difficile se si considera che la professione farmaceutica è sempre stata poliedrica, sin dall"antichità. Ed infatti la sua storia può essere raccontata sotto vari aspetti: aspetto tecnico-scientifico,aspetto istituzionale, aspetto socio-economico, aspetto artistico ecc. E se qualcuno di voi vorrà conoscere la vita della nostra Accademia (AISF) si renderà conto che si occupano di Storia della Farmacia valenti storiografi, studiosi di storia economica, di glottologia, di storia della medicina, della botanica, della chimica, ed anche studiosi d"arte ecc. A tal proposito si pensi non solo ai bellissimi vasi antichi di farmacia molto conosciuti ed imitati, ma pure a certi strumenti, a mobili ed ambientazioni parimenti molto apprezzati.

Per illustrare compiutamente il periodo in oggetto è meglio seguire il criterio metodologico proposto dal Conci nella sua fondamentale opera di Storia della Farmacia, édita nel lontano 1934 e ristampata nel 1994 (1).Criterio che consiste nell"esaminare a capitoli separati i vari aspetti della storia della professione.

Quindi per il ‘700 e per l"inizio dell‘800,si dovrebbe illustrare compiutamente i capitoli riguardanti:

il pensiero scientifico classico e quello nuovo, l"Encyclopédie,

la teoria umorale, l"alchimia e la iatrochimica,

le farmacopee, i ricettari ed i trattati farmaceutici,

la materia medicinale (droghe e prodotti vegetali, droghe animali, droghe minerali e prodotti chimici) e le nuove teoriee scoperte chimiche,

le operazioni e le forme farmaceutiche, pesi e misure,

mobili, vasi e recipienti, strumenti ed apparecchi,

gli enti associativi, l"accesso alla professione,

la legislazione farmaceuticanell"impero napoleonico,

lo speziale e poi il farmacista nella società e nell"economia,

speziali e farmacisti nella letteratura.

Pur seguendo lo schema di cui sopra, per brevità incentreremo il discorso sui punti salienti del periodo in cui nasce -in Piemonte e in tutta l"Italia - la moderna figura del professionista del farmaco, ossia il periodo di occupazione francese, altrimenti detto periodo napoleonico (1798-1814). In tale periodo il Piemonte viene incorporato direttamente nello stato francese, mentre gli altri stati italiani vengono ricostituiti in forma più o meno autonoma, tuttavia facenti parte dell"impero.

[Slide n. 1 e n. 1-bis : testi di base per la redazione della presente dispensa]

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1 - Il pensiero scientifico -Il ‘700 e l"inizio dell"800 è un periodo di crisi: le nuove teoriecosmologiche e le scoperte scientifiche si scontrano contro le antiche teorie aristoteliche. Si impone l"illuminismo contro l"oscurantismomedioevale ed inizia la diffusione del sapere con l"Encyclopédie di Diderot e d"Alambert.

2 -La teoria umorale.... - Prevale ancora la teoria umorale sull"origine delle malattie, teoria risalente a Ippocrate (400 a.C.) e riformulata da Galeno (130-201 d.C.), teoria che considera la natura come medicatrice di se stessa. La terapia è basata sui contrari (rimedi caldi per malattie fredde ecc.) e sui farmaci atti a purgare l"organismo dagli umori peccanti; quindi non solo evecuanti intestinali, ma anche diaforetici, diuretici ecc.. Pare che la scoperta di nuove sostanze da parte degli alchimisti e la teoria iatrochimica di Paracelso (1493-1541) - che considerava il corpo come un insieme di sostanze chimiche - abbia influenzato ben poco le terapie in uso. I rimedi classici contro gli umori peccanti erano il clisteri medicati, praticati per lo più dagli speziali, ed i salassi praticati da barbieri e più tardi da infermieri specializzati, detti flebotomi. Lo strumento per un"operazione così importante, e praticata in larga scala, era la lancetta, da cui ha preso nome l"autorevole giornale medico tuttora in vita, The Lancet.

[Slide n. 2 : Siringa in peltro]

Solo alla fine del ‘700 ed agli inizi dell"800 sarà decisiva l"influenza della Chimica sulle terapie.

3 - Le farmacopee.... -Nel ‘700 si ha un fiorire di farmacopee (2), ricettari e trattati di farmacia per lo più scritti in latino. Solo verso la metà dell"800 prevarranno testi scritti nelle lingue nazionali, ma i nomi dei medicinali rimarranno in latino. (Ad es. Pharmacopœa taurinensis del 1736 scritta interamente in latino, eFarmacopea Sarda del 1853 scritta in italiano, ma con i nomi dei medicinali scritti, oltre che in italiano, anche in latino ed in francese).

[Slide n. 3 : Frontespizio della Pharmacopœa taurinensis del 1736]

[Slide n. 4 : Frontespizio della Farmacopea Sarda del 1853]

4 - La materia medicinale....- La nascita della Chimica, allora denominata la nuova scienza francese, ha modificato profondamente la preparazione del farmaco e porterà gradualmente alla crisi e poi alla scomparsa della polifarmacia che impiegava un gran numero di sostanze provenienti dai regni vegetale, minerale ed animale.

[Slide n. 5 : Tassazione di medicinali, tra i quali 10 tipi di grassi, incluso quello umano]

La Chimica si diffonde in Italia anche per merito di farmacisti [Slide n. 6: traduzione in italiano dell"opera fondamentale di Lavoisier, effettuata alla fine del ‘700 da Vincenzo Dandolo, che verrà poi nominato da Napoleone viceré di Dalmazia]. Ben presto si avranno trattati di Chimica farmaceutica [Slide n. 7: trattato del Bonvicino, del1810]. La nomenclatura alchimistica cede poco per volta a quella chimica.

Arrivano - dalle scoperte geografiche - nuove droghe medicinali in crescente quantità (cascara, eucalipto, ipecaquana, strofanto ecc.).

Però non tramonta ancora l"uso della carne di vipera, che per circa duemila anni è stato l"ingrediente più pregiato, tanto da diventare il simbolo della spezieria e poi della farmacia stessa [Si veda in Slide n. 11 il simbolo del Collegio degli Speziali di Asti].La carne di vipera comparirà ancora nella Farmacopea Sarda del 1853, accanto ad alcaloididi recente scoperta, quali l"atropina, la caffeina, la codeina, la morfina, la digitalina ecc.

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5 - Le operazioni farmaceutiche... pesi e misure..- Accanto alle operazioni tradizionali si aggiunge la preparazione di nuovi composti chimici e l"estrazione, eseguita con mezzi rudimentali, di qualche alcaloide ecc.

Circa le unità di misura vige una grande confusione causata dall"introduzione del sistema decimale durante il periodo francese, sistema che verrà abbandonato durante la Restaurazione del vecchio regime (dal 1815 in avanti). Il sistema decimale verrà definitivamente adottato solo nella seconda metà dell"800.

6 - Mobili, vasi....apparecchi...- Nel ‘700 e nell"800 troviamo spezierie che si presentano in tutta la loro magnificenza e rifornite da una grande quantità di droghe. Tale ricchezza contrasta con la povertà di quelle medioevali, in cui prevaleva l"uso dei semplici, ossia delle piante medicinali impiegate per lo più singolarmente.

[Slide n. 8 : la ricchezza delle vesti dei personaggi medioevali contrasta con la povertà della spezieria: poca varietà di droghe]

[Slide n. 9 : questa spezieria settecentesca, con i suoi bei vasi superstiti, è ospitata nel palazzo-museo Lascaris di Nizza (Fr)]

[Slide n.10 : la ricchezza di questa spezieria del 1730 sta anche nellaquantità di droghe]

7 - Gli enti associativi, l"accesso alla professione - Sino a tutto il ‘700 le professioni erano organizzatein collegi, confraternite, corporazioni ecc. che godevano di una certa autonomia ed anche del potere disciplinare nei confronti degli iscritti. In alcune città gli speziali erano aggregati alle corporazioni dei medici (ad es. Firenze), in altre città a corporazioni di mercanti, in altre città costituivano un collegio autonomo (ad es. Torino). Quasi sempre l"autorità pubblica (sovrano, doge ecc.) si limitava a fissare il numero delle spezierie ed ad approvare gli statuti (codici di autodisciplina) redatti dalla categoria stessa. Negli statuti venivano stabilite norme deontologiche e norme per l"abilitazione alla professione. L"apertura delle nuove spezierie avveniva per lo più in regime di concessione da parte dell"autorità pubblica, e ciò col pagamento di una forte somma di denaro.

[Slide n. 11: emblema del Collegio degli speziali di Asti: la vipera è rozzamente effigiata]

[Slide n. 12 : emblema del Collegio degli speziali di Torino, con i S.S. Cosma e Damiano, da sempre indicati come protettori dei medici e, più spesso, degli speziali]

8 - La legislazione farmaceutica nell"impero napoleonico - Con l"arrivo dei francesi cessa il regime di concessione e la nuova autorità pubblica si limita, in un primo tempo, a confermare la legittimità delle spezierie esistenti.

[Slide n. 13: Avviso, in lingua francese, per invitare medici, chirurghi, dentisti,.. farmacisti..a depositare il loro diploma presso la nuova Autorità]

[Slide n. 14: Atto di deposito del diploma diunfarmacista, ora non più speziale]

L"autorità sanitaria, incentrata nella persona del Protomedico, viene sostituita da un organo collegiale che ha il compito di approvare ed autorizzare all"esercizio professionale i nuovi candidati, di vigilare sull"attività professionale dei medici, dei chirurghi, degli speziali (visite alle spezierie) ecc.

[Slide n. 15 : Diploma di speziale rilasciato dal Consiglio di Sanità e non più dal Protomedicato; pare che ritorni la parola speziale quando si usa l"italiano invece del francese]

La legge del 21 germinale, anno XI (1803) - viene a disciplinare in modo dettagliato l"esercizio delle farmacie: viene stabilita l"incompatibilità tra professione medica e quella farmaceutica, la proibizione dei rimedi segreti ecc. Vengono fissate norme sui veleni, sullevisite alle farmacie ecc. L"apertura di nuovi esercizi non è più subordinata alla concessione (privilegium) a pagamento, da parte del sovrano, ma ad una semplice autorizzazione.

[Slide n. 16 : stralcio del testo in francese della legge del 21 germinale dell"anno XI]

Poco dopo viene emanata la legge del 25 termidoro, anno XI (1803), che istituisce le scuole di Farmacia. A Torino vengono istituite alcune cattedre di materie farmaceutiche presso la facoltà di Medicina; ma la scuola di Farmaciavera e propria verrà istituita solo nel 1812,quasi alla fine dell"impero. Quindi, finalmente, accanto alla formazione pratica si ha una formazione universitaria, sebbene limitata alla chimica farmaceutica ed alla storia naturale.

[Slide 17: stralcio del testo in italiano della legge del 25 termidoro dell"anno XI]

Incomincia anche a tramontare l"antico nome di speziale e si impone quello di farmacista.

Tuttavia l"applicazione pratica delle nuove norme si scontrava con situazioni consolidatesi nei secoli e da ciò derivavano confusione ed abusi, quali ad es. l"aumento incontrollato degli esercizi.

Dopo la Restaurazione, che in un primo momento abrogherà la legislazione del periodo francese, verranno gradualmente ripresi i principi della legge del 21 germinale e verranno mantenute le scuole di Farmacia. E ciò avverrà negli Stati preunitari in modo molto vario.

La legislazione del nuovo Regno d"Italia cercherà poi di contemperare i diritti acquisiti con i principi su cui si basa la moderna legislazione farmaceutica.

9 - Lo speziale nella società e nell"economia...- I collegi, le corporazioni ecc. degli speziali godevano di un notevole prestigio che si manifestava pubblicamente in occasione delle feste cittadine, soprattutto nelle processioni, in cui tutte le autorità e le corporazioni sfilavano in ordine d"importanza.

Per quanto riguarda l"aspetto economico, oltre alla somministrazione dei medicinali, spesso le spezierie potevano contare sulla vendita di certi articoli e di certi generi alimentari per i quali avevano ottenutoilmonopolio. Tipici esempi erano la fabbricazione delle candele di cera (in Torino), della confetteria (in varie città toscane) ecc. Comunque nelle spezierie e poi nelle farmacie si potevano acquistare prodotti allora considerati rari e preziosi (caffè, cioccolato, zucchero ecc.), come ci risulta dagli inventari di spezierie.

Tutto questo veniva sovvertito dalle nuove istituzioni.

Comunque, lo speziale era considerato persona istruita poiché doveva conoscere un po" di latino per leggere i testi, leggere e scrivere nella lingua ufficiale, o nelle lingue ufficiali,dello stato, ed infine parlare dialetto per comunicare con la clientela.

10 - Speziali e farmacisti nella letteratura...- La figura dello speziale e poi quella del farmacista è stata sempre tratteggiata in modo molto variegato. Si va dalla rappresentazione quasi disgustosa dello speziale nel Malato immaginario di Molière, sino al simbolismo religioso delle raffigurazioni del Cristo speziale che somministra i suoi rimedi, ossia i sacramenti, contenuti in vasi di spezieria. Oltre alla letteratura sono anche significativi i racconti e i proverbi popolari (ad es. con un pozzo ed un prato lo speziale è ben fondato).

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In generale, il periodo d"occupazione francese può essere considerato come un periodo di transizione, in cui vengono sovvertite abitudini e tradizioni. E" percepito dalla popolazione come confusione, in cui si mescolano antiche e nuove figure, ed in cui giungono nuovi oneri: forte aumento delle tasse e coscrizione obbligatoria per le sanguinose campagne napoleoniche.

Un"iscrizione marmorea collocata sul muro del palazzo comunale di Torino diceva:

Matri magnae, Filia grata (la figlia, ossia il Piemonte, è grata alla madre, ossia alla Francia),

che subito tradottain dialetto suonava all"incirca così: la madre mangia e la figlia si gratta.

Ancora pochi si rendevano conto della grande rivoluzione sociale, culturale, legislativa e scientifica che si era avviata durante il periodo francese.

 
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1) Giulio Conci: Pagine di Storia della Farmacia. Ediz. Anastatica con bibliografia supplementare. Veneta Editrice, Conselve (Pd) 1994.

 
 

2)Per farmacopea intendiamo un ricettario, un trattato farmaceutico approvato dall"autorità, indipendentemente dal suo titolo. Ad es. il Ricettario Fiorentino (1498 e seguenti) è una farmacopea vera e propria perché approvata dall"autorità.

 

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